ESTERNAZIONI DI UN MISANTROPO “QUASI” INCALLITO.  19/12/16

ESTERNAZIONI DI UN MISANTROPO “QUASI” INCALLITO. 19/12/16

Apro questa pagina word per scrivere una poesia, almeno questa era la mia intenzione, ma mi è impossibile, non mi sento solleticata ne la mente ne tanto meno il cuore, è presente solo la voglia di scrivere qualcosa, di “esternare” dei pensieri senza pretendere che qualcuna li legga o se ne interessi.

Ho sempre criticato chi avvicinatosi alla scrittura pretenda di scrivere qualcosa di autobiografico, ho sempre reputato questa cosa mera auto-celebrazione, ma vale anche quando si fa autocritica? Quando si è consci di essere uno dei tanti, di non avere nulla di speciale?

La cosa più bella di essere bambini è di non avere limiti, di credere che da grandi si possa fare quel che si vuole e di essere chiunque si voglia, chi vuole fare il calciatore, chi il cantante chi l’astronauta, tutto questo si perde con la fine dell’infanzia; dopo quando si è giovani alcuni hanno comunque tanta voglia di vivere la vita adulta ed affrontano con coraggio e spavalderia questi sono i pochi che riescono. La maggior parte si ritrova ed essere una vite, un bullone o una rondella di un immenso ingranaggio, ma a differenza di un orologio di precisione e pregio il proprio contributo non è indispensabile per il suo funzionamento, solo la mancanza di centinaia di migliaia o forse milioni di piccole rondelle potrebbe intaccare il funzionamento del grande orologio imperfetto che è la razza umana, si l’uomo non la terra, quest’ultima è si perfetta e senza di noi ha funzionato alla perfezione per milioni di anni.

 

 

 

 

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